Corruzione: il fenomeno del “Whistleblowing” e i dati in Italia
In Italia, il quadro della lotta alla corruzione è diviso a metà: da una parte l’enorme apparato normativo, dall’altra la sua applicazione pratica e il lavoro che le istituzioni e il Governo fanno per cercare di reprimere questo fenomeno. Alcune risposte arrivano dalla pubblicazione del nuovo report “Agenda anticorruzione 2017- L’impegno dell’Italia nella lotta alla corruzione” presentato a Roma lo scorso 10 ottobre da Trasparency International Italia con l’obiettivo di studiare e valutare le leggi, i regolamenti e le prassi a livello nazionale.
Un dato significativo della ricerca è costituito dai casi di corruzione in Italia, riportati dai media nel 2017: 566 di cui 439 indagini, 76 condanne, 10 prescrizioni, 27 assoluzioni e 8 patteggiamenti.
Un altro punto evidenziato dall’Agenda anticorruzione 2017 è la poca importanza data alla tutela di chi segnala e testimonia un illecito sul luogo di lavoro, il cosiddetto Whistleblower, letteralmente “soffiatore di fischietto” e la sua attività ha il fine di riportare le procedure amministrative e i comportamenti dei dipendenti pubblici sui binari della legalità. Da un’analisi dei dati svolta da ANAC si può notare come dal 2014 ad oggi il numero delle segnalazioni alle Autorità sia aumentato, fino ad arrivare a quota 263 segnalazioni nei primi mesi del 2017 (dati al 31 maggio 2017), provenienti soprattutto dal Sud Italia.
Ma come vengono regolamentate in Italia le segnalazioni?
La legge 190 del 2012 ha introdotto un articolo specifico sul whistleblowing nel settore pubblico, il 54 bis del decreto legislativo n. 165/2001, Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti.
Nel settore privato esistono esempi per il Decreto legislativo 231 del 2001 (responsabilità penale di impresa) e per l’attività dell’Organismo di vigilanza collegato, non ci sono però regole standardizzate. Nessuna indicazione invece per le segnalazioni per i moltissimi codici etici o di comportamento emessi da società ed enti.
Nel settore internazionale invece sono presenti buone prassi legati all’approccio ethic point, soprattutto sulle esperienze delle aziende “globali” o quotate.
Scarica l’Agenda anticorruzione 2017
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