Whistleblowing: il nuovo Regolamento da parte dell’Anac

Whistleblowing: il nuovo Regolamento Anac per la gestione delle segnalazioni e l’esercizio del potere sanzionatorio

Il fenomeno whistleblowing è in forte crescita nel nostro paese. Secondo la relazione annuale di Anac del giugno 2020 si è registrato anche nel corso del 2019, un vero e proprio andamento esponenziale se si considera che si è passati dalle 125 segnalazioni del 2015 alle 873 del 2019, per un totale complessivo di circa 2330 segnalazioni. Anac ha adottato con la delibera 690 del 1° luglio 2020 il “Regolamento per la gestione delle segnalazioni e per l’esercizio del potere sanzionatorio in materia di tutela degli autori di segnalazioni di illeciti o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro di cui all’articolo 54 bis del decreto legislativo 165 del 2001” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 18 agosto 2020, in vigore dal 2 settembre 2020.

Il nuovo testo consentirà all’Autorità Nazionale Anticorruzione un esercizio del potere sanzionatorio più efficace, si tratta infatti di un tassello normativo rilevante per l’istituto del whistleblowing.

Il Regolamento disciplina quattro tipologie di procedimento:

  • gestione delle segnalazioni di illeciti
  • accertamento dell’avvenuta adozione di misure ritorsive adottate nelle Amministrazioni nei confronti del whistleblower
  • accertamento del mancato svolgimento da parte del responsabile dell’attività di verifica e analisi delle segnalazioni di illeciti effettuate dal whistleblower
  • accertamento dell’assenza di procedure per la gestione e inoltro delle segnalazioni

Le segnalazioni devono essere più complete possibile, pena l’inammissibilità, e contenere per esempio i recapiti del whistleblower e indirizzo di posta elettronica certificata per tutte le comunicazioni da parte dell’Autorità; i fatti oggetto di segnalazione e la relativa amministrazione in cui si sono svolti; l’amministrazione di appartenenza del whistleblower.

Il Regolamento in esame evidenzia che la ratio della Legge 179 del 2017 è la tutela del segnalante ricordando che la suddetta Legge fornisce indicazioni operative volte alla maggiore tutela del whistleblower in ambito pubblico ma anche in quello privato. Si pensi a questo proposito alle modifiche apportate all’articolo 6 del Decreto Legislativo 231 del 2001 in relazione all’adozione, nel proprio Modello 231, di uno o più canali che consentano di presentare segnalazioni circostanziate di condotte illecite e almeno uno di questi deve essere idoneo a garantire con modalità informatiche, la riservatezza dell’identità del segnalante.

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Fonte: ANAC – anticorruzione.it